

Il lavoro riveste un ruolo importante nella vita di chiunque; più che un semplice mezzo per ottenere lo stipendio, il lavoro dà agli individui un senso di dignità e di realizzazione fondamentali nella costruzione dell’identità e del benessere personale.
Ai giorni nostri l’uso sempre più spinto della tecnologia, che ha consentito all’uomo di rendere il lavoro meno faticoso, più rapido e capace di utilizzare le risorse in modo più efficiente, ha finito per alterare profondamente il “mercato del lavoro”, riducendo l’offerta e, se si eccettua una minoranza privilegiata, rendendolo più precario per la gran parte degli individui. Questa sopraggiunta maggiore precarietà nel mondo del lavoro ha avuto ripercussioni anche sul piano della salute pubblica, incidendo in maniera significativa sulla salute mentale. Lo stato di insicurezza lavorativa cronica, infatti, altera il modo in cui una persona si comporta al lavoro come a casa.
La paura di perdere il proprio lavoro da un momento all’altro finisce per influenzare profondamente l’impegno nel lavoro e nella vita sociale. Studi recenti suggeriscono che stress, ansia e depressione, di solito associati a questa condizione, possono arrivare ad influenzare addirittura la personalità di un individuo.
In particolare, l’insicurezza lavorativa che si protrae per molto tempo può provocare un peggioramento di alcuni tratti caratteristici della personalità che riflettono la sua stabilità emotiva, sociale e motivazionale. In breve, si può dire che l’insicurezza lavorativa cronica rende i lavoratori:
1. più facilmente ansiosi, tesi, irritabili e depressi,
2. più concentrati sui propri sentimenti negativi, impedendogli così di prestare attenzione agli altri per mantenere o costruire relazioni sociali armoniose,
3. meno motivati a fissare e raggiungere gli obiettivi personali in maniera efficace.
L’attuale diffusione di COVID-19 a livello mondiale ha prodotto sulla vita lavorativa di tantissime persone importanti ripercussioni, in alcuni casi magari anche positive, ma molto più spesso negative. Al momento attuale, per esempio, sappiamo che lo scoppio della pandemia ha già provocato la perdita di numerosi posti di lavoro un po’ dappertutto. Poiché il mercato del lavoro sta subendo forti flessioni e non è dato sapere quando sarà possibile recuperare la situazione completamente, la minaccia dell’insicurezza cronica del lavoro si è affacciata nella vita di molte persone. Tale sfida ha spinto gli individui, le organizzazioni e i governi a cercare di fare il possibile pur di attenuare l’impatto del problema.
I potenziali effetti psicologici indotti dalla pandemia devono ancora essere studiati nel dettaglio, ma intanto per le persone che si trovano a vivere una situazione lavorativa critica, potrebbe risultare estremamente utile, intanto, imparare a decifrare alcuni segnali anticipatori provenienti dal proprio corpo, in modo di attuare quei comportamenti capaci di ridurre gli effetti negativi sulla salute, che negli individui predisposti possono instaurarsi col tempo.