Le tappe di sviluppo del linguaggio

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Nel corso del primo anno : 

  • riconosce il nome proprio;
  • dice due-tre parole oltre a dire “mamma” e “papà”;
  • imita parole familiari;
  • comprende istruzioni semplici;
  • le parole possono essere usate come simboli per indicare gli oggetti (ad es., auto – indica il garage);

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • rispondere ai balbettii ed ai gorgheggi del bambino;
  • parlare al bambino durante i momenti in cui ci si prende cura di lui;
  • leggere ogni giorno libri illustrati al proprio bambino;
  • raccontare filastrocche o cantare canzoni;
  • insegnare al bambino i nomi degli oggetti e delle persone con cui viene a contatto quotidianamente;
  • portare il bambino con sé in posti nuovi e in nuove situazioni;
  • giocare a semplici giochi con il bambino (per esempio a “cucu-eccolo”);

Tra uno e due anni:

  • capisce la negazione “no”;
  • ha un vocabolario di 10-20 parole, inclusi i nomi propri di persona;
  • unisce due parole per dire ad esempio “mamma pappa”;
  • fa “ciao-ciao” con la mano e gioca a “cucu-eccolo”;
  • riproduce il verso degli animali più comuni;
  • porge un giocattolo quando gli viene richiesto;
  • usa la parola “ancora” per indicare ciò di cui ha bisogno (per esempio per indicare che vuole più pappa, o che vuole continuare a giocare);
  • indica dov’è il suo naso, gli occhi e le mani o i piedi;
  • quando gli viene richiesto, va a prendere gli oggetti che stanno in un’altra stanza;

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • incoraggiare e rinforzare i tentativi del bambino di dire nuove parole;
  • parlare col bambino descrivendo i particolari di ciò che si sta facendo;
  • parlare al bambino lentamente ed in maniera semplice e chiara;
  • spiegare al bambino le cose prima che lui le viva, nel momento in cui le sta vivendo e dopo averle vissute;
  • prestare attenzione al bambino mentre parla;
  • descrivere al bambino tutto quello che fa, ascolta o prova;
  • fargli ascoltare dischi, audio-cassette e video-cassette per bambini;
  • lodare gli sforzi comunicativi del bambino;

Tra i due e i tre anni:

  • sa identificare le parti del corpo umano;
  • simula dei dialoghi tra sé ed i suoi giocattoli;
  • usa espressioni come “Che cosa è questo?” oppure “Dov’è il mio ……?”;
  • usa frasi negative composte di due parole tipo “Non voglio”;
  • inizia a saper usare le forme plurali di alcune semplici parole;
  • ha un vocabolario di circa 450 parole;
  • inizia a conoscere i nomi propri delle persone e indica la sua età con le dita della mano;
  • sa formare semplici frasi composte da soggetto e verbo (ad esempio, “mamma bere”);
  • capisce semplici concetti di tempo, tipo “ieri notte” o “domani”;
  • inizia a riferirsi a sé stesso dicendo “io” piuttosto che chiamandosi col proprio nome (inizia a formarsi il concetto di Se);
  • cerca di attirare l’attenzione degli adulti dicendo “guardami”;
  • gli piace ascoltare più volte la stessa storia;
  • non sa ancora distinguere tra il “Si” ed il “No” e potrebbe dire “No” anche quando significa “Si”;
  • parla con gli altri bambini nello stesso modo con cui parla con gli adulti;
  • cerca di risolvere le difficoltà parlandone, piuttosto che piangendo o picchiando gli altri;
  • pone domande sul “dove” si trovano gli oggetti o le persone;
  • denomina gli oggetti o le immagini più comuni;
  • costruisce semplici frasi del tipo: “Ne voglio di più” o “Io voglio biscotto”;
  • abbina tre-quattro colori e possiede il concetto di “grande” e “piccolo”;

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • ripetere più volte le parole nuove;
  • aiutare il bambino a capire e seguire le regole attraverso semplici giochi (per esempio passandosi la palla o giocando a nascondere oggetti);
  • portare il bambino a fare delle gite e parlargli di ciò che vedrete prima, durante e dopo la gita;
  • fate in modo che il bambino risponda a semplici domande;
  • leggere al bambino un libro ogni giorno, magari prima di andare a dormire la sera;
  • ascoltare attentamente quando il bambino parla rivolgendosi a noi;
  • descrivere ciò che si stiamo facendo, pensando o pianificando;
  • fare si che il bambino possa essere ambasciatore di alcuni vostri semplici messaggi (per esempio “Mamma ha bisogno di te, papà”);
  • instaurare una conversazione con il bambino, preferibilmente quando entrambi i genitori hanno un po’ di tempo a disposizione per stare insieme;
  • fare domande al bambino in modo che possa ragionare sulle cose e parlare;
  • mostrare al bambino che capite quello che sta dicendo annuendo, sorridendo e facendogli delle domande;
  • completare le frasi che il bambino dice (per esempio, se lui dice “Ancora succo”, noi completiamo dicendo: “Luca vuole ancora succo”

Tra i tre e i quattro anni:

  • sa raccontare una storia;
  • sa usare frasi più complesse che possono contenere quattro-cinque parole;
  • ha un vocabolario di circa 1000 parole;
  • denomina almeno un colore;
  • comprende il significato di parole come: “ieri”, “estate”, “pranzo”, “questa sera”, “grande/piccolo”;
  • inizia ad obbedire a richieste del tipo: “Metti il libro sul tavolo”;
  • conosce il suo nome, il nome della strada in cui vive e qualche semplice filastrocca;

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • fare notare le caratteristiche che accomunano o differenziano gli oggetti;
  • aiutare il bambino a raccontare storie partendo da libri e figure;
  • lasciare che il bambino giochi con i coetanei;
  • leggere al bambino storie lunghe;
  • prestare attenzione al bambino mentre parla;
  • parlare col bambino dei posti dove siete stati o dove andrete;

Tra i quattro e i cinque anni:

  • dice frasi contenenti quattro-cinque parole;
  • usa correttamente il passato remoto per riferirsi a situazioni già avvenute;
  • ha un vocabolario di circa 1500 parole;
  • conosce i colori rosso, blu, giallo e verde;
  • riconosce il triangolo, il cerchio e il quadrato;
  • comprende il significato di parole come “prossimo”, “mezzogiorno” o di espressioni come “durante la mattina”;
  • usa in maniera appropriata l’espressione “Io spero che …..”;
  • pone molte domande del tipo “Chi è ?” o “Perché ?”;

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • aiutare il bambino a classificare le cose e gli oggetti in base alle caratteristiche che li accomunano (per esempio, cose che si mangiano, animali, ecc.);
  • insegnare al bambino ad usare il telefono;
  • fare in modo che il bambino vi aiuti ad organizzare alcune attività (per esempio, il menù per una cena con gli amici);
  • parlare spesso con il bambino dei suoi interessi;
  • leggergli lunghe storie;
  • lasciate che il bambino vi racconti o inventi storie per voi;
  • mostrare la vostra gioia quando il bambino si avvicina per parlare con voi;

Tra i cinque e i sei anni:

  • può formare frasi con cinque-sei parole;
  • ha un vocabolario di circa 2000 parole;
  • definisce gli oggetti in base al loro uso (per esempio, mangi con la forchetta) e conosce il materiale di cui sono fatti molti di essi;
  • conosce le ralazioni spaziali del tipo “in alto”, “dietro”, “lontano” e “vicino”;
  • conosce il proprio indirizzo;
  • riconosce alcune monete;
  • conosce gli opposti più comuni (per esempio, picccolo/grande);
  • capisce il concetto di somiglianza e di differenza;
  • conta fino a dieci oggetti;
  • fa domande per avere informazioni;
  • sa distinguere la sua mano destra da quella sinistra;
  • sa usare frasi complesse e sa mettere insieme più frasi per formare un discorso di senso compiuto; riesce a dare un senso temporale a ciò che dice (per esempio, andiamo a giocare dopo aver fatto i compiti);

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

  • lodare il bambino quando parla dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri o delle sue paure;
  • fare dei commenti su ciò che si pensa dei sentimenti del bambino;
  • dire delle filastrocche o cantare delle canzoni insieme con il bambino;
  • continuare a leggere al bambino lunghe storie;
  • parlare al bambino come se si avesse di fronte un adulto;
  • guardare con il bambino le foto di famiglia e raccontargli la storia familiare o episodi particolari;
  • prestare ascolto quando il bambino si rivolge a noi.