La schizofrenia

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La Schizofrenia è caratterizzata dalla compromissione di un insieme di funzioni che coinvolgono il modo di percepire e di pensare, il linguaggio, l’affettività, la volontà, l’iniziativa, l’attenzione, e la capacità di provare piacere. La compromissione è tale da indurre gravi problemi d’adattamento in ambito sociale o lavorativo.

La Schizofrenia è stata osservata in tutto il mondo ed interessa approssimativamente l’uno percento della popolazione.

L’età media di comparsa del primo episodio di Schizofrenia è, per gli uomini tra i 20-25 anni, e per le donne tra i 27-30. L’esordio può essere improvviso, ma nella maggior parte dei casi è evidenziabile una fase che precede, in cui le persone mostrano un certo rifiuto di stare in mezzo agli altri, una perdita d’interesse nella scuola o nel lavoro, un deterioramento nell’igiene e nell’ordine, scoppi di rabbia improvvisa e comportamenti inusuali. Di solito, questi segnali rappresentano i primi campanelli d’allarme per la famiglia.

Gli studi sull’andamento della Schizofrenia indicano che il decorso è variabile, con alcune persone che alternano periodi di miglioramento e peggioramento, ed altre che rimangono costantemente ammalate.

La remissione completa dalla malattia è poco probabile.

Le caratteristiche

I sintomi tipici di questo disturbo si possono dividere in due categorie: i “sintomi positivi”, che riflettono un eccesso o una distorsione di funzioni normali, ed i “sintomi negativi”, che riflettono una diminuzione o perdita di funzioni normali.

I sintomi positivi sono:

  • deliri;
  • allucinazioni;
  • modo di parlare disorganizzato;
  • comportamento disorganizzato;

quelli negativi:

  • appiattimento dell’affettività;
  • povertà di linguaggio (o alogia);
  • incapacità ad iniziare e a continuare attività finalizzate al raggiungimento di una meta (o abulia).

I deliri sono convinzioni erronee, frutto di una non corretta interpretazione di percezioni o esperienze. I deliri più comuni sono quelli di persecuzione, che vengono classificati così, quando la persona è convinta di essere inseguita, spiata, ridicolizzata o ingannata da altre persone. Un altro tipo di delirio abbastanza comune è quello di riferimento, che si ha quando la persona è convinta che certi gesti o commenti, oppure ciò che è scritto su giornali o libri, oppure ciò che viene detto in televisione o alla radio, siano diretti a sé stessa.

Le allucinazioni possono riferirsi a tutti i sensi (udito, vista, olfatto, gusto e tatto), ma quelle uditive sono sicuramente le più comuni.

Il modo di parlare disorganizzato prende varie forme. Per esempio, la persona può “perdere il filo” passando da un argomento all’altro; oppure, può fornire risposte che siano poco o per nulla correlate alle domande; oppure, in casi rari, può essere talmente disorganizzato da risultare assolutamente incomprensibile a chiunque (in questo caso si parla di “insalata di parole”).

Il comportamento disorganizzato si può manifestare in vari modi. La persona può avere un aspetto molto trasandato e può vestire in modo bizzarro, per esempio indossando più abiti, sciarpe e guanti in un giorno caldo; oppure può mostrare un’agitazione spropositata, magari gridando o imprecando in assenza di stimoli esterni; oppure può mostrare un comportamento sessuale evidentemente sconveniente, tipo la masturbazione in pubblico.

L’appiattimento dell’affettività è tipico delle persone schizofreniche e lo si può notare, osservando, il viso che appare immobile e poco reattivo, lo scarso contatto dello sguardo ed i ridotti movimenti del corpo.

L’alogia, o povertà di linguaggio, si manifesta con risposte brevi, laconiche e vuote. La persona ha una diminuita fluidità e produttività del linguaggio, che rispecchia una diminuzione di pensieri.

L’abulia, o incapacità ad iniziare e a portare a termine attività finalizzate, si manifesta con scarso interesse a partecipare ad attività sociali o lavorative e con una tendenza a rimanere seduti a lungo.

Le cause

Non si sa ancora quale sia la causa della Schizofrenia, ma la gran parte degli studiosi oggi concorda nel dire che, questa malattia scaturisce da un’interazione tra patrimonio genetico ed eventi ambientali che vanno a perturbare il normale sviluppo del sistema nervoso di un individuo.

La cura

Dal momento che la Schizofrenia non è una condizione dalle caratteristiche omogenee e le sue cause non sono ancora conosciute, i trattamenti che oggi vengono utilizzati si basano, esclusivamente, sui risultati della ricerca clinica e dell’esperienza. I criteri principali adottati nella scelta dei trattamenti sono, da una parte la capacità di ridurre l’intensità e la frequenza di comparsa della sintomatologia, dall’altra migliorare il livello di adattamento all’ambiente circostante.

I farmaci antipsicotici sono capaci di attenuare i sintomi della Schizofrenia. Questa categoria di farmaci costituisce il miglior trattamento disponibile al momento; tuttavia gli antipsicotici sono “farmaci sintomatici” (cioè, agiscono solo sui sintomi) e perciò non consentono la guarigione.

La grande maggioranza dei pazienti schizofrenici mostra notevoli miglioramenti in seguito alla somministrazione dei farmaci antipsicotici, tuttavia esiste una minoranza, che non ottiene nessun beneficio. Purtroppo, non è possibile stabilire in anticipo chi andrà incontro a miglioramento e chi no.

In alcuni casi, quando i pazienti schizofrenici mostrano anche una depressione, che peggiora fortemente le condizioni generali, è necessario ricorrere anche ai farmaci antidepressivi.

Gli antipsicotici sono fondamentali per ridurre l’intensità e la frequenza dei sintomi psicotici presenti nelle persone schizofreniche, ma non producono alcun effetto sui livelli di motivazione ad agire, o sulle difficoltà che esse incontrano nel comunicare con gli altri, o nello stabilire e mantenere relazioni sociali adeguate. Per questo tipo di problemi, di solito, si fà ricorso alla psicoterapia, che ha come finalità proprio il miglioramento della comunicazione e dell’interazione con gli altri.

Le psicoterapie di tipo psicodinamico sono considerate potenzialmente pericolose per i pazienti schizofrenici e, perciò, il loro uso non è consigliato.

Oltre alla psicoterapia indirizzata al paziente, numerosi studi hanno dimostrato la validità di un intervento rivolto contemporaneamente alle famiglie. Scopo di quest’intervento è quello di aiutare i familiari a prevenire le ricadute, e di accrescere il livello di benessere all’interno della famiglia stessa.

Secondo dati recenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di tutte le persone che si ammalano di schizofrenia, se sottoposte ad un trattamento adeguato, un terzo torna a vivere la vita di sempre senza avere ricadute; un terzo continua a presentare sporadiche difficoltà nel lavoro e nella vita sociale; un terzo tende alla cronicità, presentando difficoltà tali da vedere seriamente compromesse sia l’attività lavorativa, che le relazioni sociali.

E’ vero che le persone schizofreniche sono particolarmente violente?

Nell’opinione pubblica è diffusa la tendenza a vedere un legame stretto tra violenza e malattia mentale in generale, ed in particolare con la Schizofrenia. Tuttavia, sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che le persone affette da Schizofrenia non sono per niente prone alla violenza, anzi, molto spesso sono schive e preferiscono stare da sole.

Nelle persone schizofreniche, come del resto nelle persone che non hanno alcun disturbo mentale, un fattore che accresce la probabilità del presentarsi di un comportamento violento, è l’abuso di alcol o di sostanze psicoattive; un altro fattore è la sospensione improvvisa dei farmaci antipsicotici, particolarmente nelle persone che sono nella fase acuta della malattia.

Inoltre, si è visto che se una persona schizofrenica attua comportamenti violenti, solitamente, essi vengono compiuti in casa e sono diretti verso familiari od amici.

Il suicidio

Il suicidio rappresenta un pericolo serio per le persone che soffrono di Schizofrenia. Infatti, una percentuale elevata (tra il 20 ed il 40%) fa almeno un tentativo di suicidio nel corso della malattia ed il 10% circa (prevalentemente maschi) commette il suicidio.

Quando una persona minaccia o, peggio ancora, tenta il suicidio è importante fare subito ricorso all’aiuto di un professionista (psichiatra o psicoterapeuta) per cercare di ridurre al minimo il rischio che l’eventualità possa ripetersi.

Sfortunatamente non è facile prevedere quando una persona potrà commettere un suicidio.

La schizofrenia nell’infanzia

La schizofrenia è rara tra i bambini in quanto interessa una persona su 40.000. I bambini che vengono colpiti da questa malattia presentano gli stessi sintomi degli adulti; talvolta, i sintomi vengono confusi, erroneamente, con quelli dell’autismo.

Di solito la schizofrenia che insorge in questa fase della vita, ha una prognosi peggiore rispetto a quella che insorge in età adulta.

Il trattamento è sostanzialmente lo stesso che viene utilizzato negli adulti.