I disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia)

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E’ stato stimato che in Italia il 2% circa della popolazione è affetta da anoressia e bulimia.

A questa percentuale, comunque, va aggiunto un altro 8% circa di persone che, pur non mostrando tutte le caratteristiche essenziali per la diagnosi di anoressia o bulimia, presentano forme subcliniche.

Le persone con un disturbo dell’alimentazione come l’anoressia e la bulimia mostrano emozioni, atteggiamenti e comportamenti estremi nei confronti del cibo e del corpo.

I disturbi dell’alimentazione, oltre a produrre effetti negativi sul benessere psicologico, possono arrecare seri danni alla salute.

Questi disturbi, in particolare l’anoressia, sono associati ad una mortalità elevata (oltre il 5%).

L’età d’esordio

Solitamente, i disturbi dell’alimentazione insorgono durante l’adolescenza o le prime fasi dell’età adulta, tuttavia, sono stati segnalati anche casi con esordio sotto i 10 anni e oltre i 40 anni.

I disturbi dell’alimentazione interessano prevalentemente le femmine; infatti, i maschi sono solo il 5-10% dei casi.

Caratteristiche e sintomi

L’ANORESSIA è caratterizzata da forti limitazioni del consumo di cibo, che spesso sfociano in veri e propri digiuni, e da una consequenziale, eccessiva perdita di peso.

I sintomi:

  • grave perdita di peso che si  mantiene al di sotto dei livelli minimi previsti per una persona di pari età, sesso, altezza e livello d’attività;

  • paura intensa di acquisire peso o di diventare grassi, pur essendo sottopeso;

  • irregolarità mestruali o scomparsa del ciclo (amenorrea).

La BULIMIA è caratterizzata da un’alternanza di abbuffate e comportamenti compensatori patologici, che hanno lo scopo di limitare o prevenire l’aumento di peso.

I sintomi:

  • abbuffate ricorrenti, accompagnate da una sensazione di perdita di controllo;

  • dopo l’abbuffata, ricorso a comportamenti compensatori, tipo vomito auto-indotto, abuso di lassativi o diuretici, attività fisica eccessiva o digiuno;

  • eccessiva preoccupazione per il peso corporeo e per la forma fisica.

Le cause

I disturbi dell’alimentazione sono condizioni complesse che originano dalla combinazione di numerosi fattori:

  • comportamentali;
  • emozionali (difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e sensazioni);
  • psicologici (bassa stima di sé, sensazione di non riuscire a controllare niente della propria vita);
  • interpersonali (relazioni familiari problematiche);
  • socio-culturali (ideale di magrezza della società contemporanea).

Le conseguenze

I disturbi dell’alimentazione sono condizioni che, se protratte nel tempo, possono determinare conseguenze serie per la salute.

Nell’ANORESSIA si viene a determinare una carenza grave di numerose sostanze nutritive necessarie per il normale funzionamento dell’organismo. Tali carenze conducono a:

  • aritmie cardiache;
  • riduzione della pressione arteriosa;
  • riduzione della densità ossea (osteoporosi);
  • perdita della massa muscolare;
  • astenia;
  • disidratazione (che può risultare in uno scompenso renale).

Nella BULIMIA i cicli ripetuti di abbuffate e vomito insieme all’uso di lassativi e diuretici possono determinare:

  • squilibri degli elettroliti tali da indurre gravi aritmie cardiache;
  • infiammazioni e lesioni dell’esofago;
  • ulcere gastriche;
  • pancreatiti;
  • riduzione significativa della motilità intestinale (stipsi ostinata).

La cura

Le persone con un disturbo dell’alimentazione hanno bisogno di aiuto da parte di specialisti (medici, psicologi e nutrizionisti) e di un trattamento adeguato.

Se non identificati e trattati precocemente, i disturbi dell’alimentazione possono diventare cronici, fortemente debilitanti e possono mettere a rischio la salute delle persone che ne sono affette.

Il trattamento più efficace per i disturbi dell’alimentazione, è l’abbinamento di una psicoterapia cognitivo-comportamentale con un intervento medico-nutrizionale.

Il trattamento di solito viene effettuato ambulatorialmente.

Il ricovero si rende necessario solo nei casi in cui le condizioni del paziente risultino critiche

La prognosi

Le statistiche più recenti indicano che su cento persone affette da  un disturbo dell’alimentazione che si sottopongono ad un trattamento adeguato,

  • il 50% ottiene una guarigione completa;
  • il 30% ottiene un netto miglioramento;
  • il 20% non ottiene alcun miglioramento significativo.

La diagnosi precoce ed un trattamento adeguato accrescono enormemente la probabilità di guarigione.